Lisa entrò nell’ufficio di Luca e si sedette alla sua solita postazione, di fronte a lui. Indossava un paio di pantaloni neri aderenti, invece della solita gonna. Era un piccolo gesto di ribellione, un modo per affermare che, nonostante quello che era successo tra loro, lei manteneva il controllo della situazione.
Luca la guardò per un lungo momento, gli occhi che si soffermavano sulle gambe nascoste dalla stoffa. Poi, senza una parola, si alzò dalla sedia e si inginocchiò davanti a lei.
Lisa trattenne il respiro, sorpresa ed eccitata da quel gesto inaspettato. “Luca, cosa…?”
Ma lui non rispose. Con gesti lenti e deliberati, le sfilò una scarpa, poi l’altra, posandole delicatamente a terra. Poi, sempre in silenzio, prese uno dei piedi nudi di Lisa tra le mani e se lo portò alle labbra, baciandolo con reverenza.
“Oddio… Lo sta facendo di nuovo. Mi sta adorando, venerando come se fossi una dea. E io… io voglio solo abbandonarmi a questa sensazione, a questo amore così totale e assoluto…”
Luca alzò lo sguardo su di lei, gli occhi scuri di desiderio e tenerezza insieme. “Posso accettare che hai messo i pantaloni, anche se per me è dura… Ma almeno lasciami guardare i tuoi piedi, adorarli come meritano.”
E con queste parole, tornò a baciare e accarezzare i piedi di Lisa, massaggiandone delicatamente la pianta, succhiando e mordicchiando le dita con devozione.
Lisa gettò la testa all’indietro, sopraffatta dal piacere e dall’emozione. Sapeva che avrebbe dovuto fermarlo, che quello che stavano facendo era pericoloso e sbagliato. Ma in quel momento, persa nella sensazione della bocca di Luca sulla sua pelle, non riusciva a preoccuparsi delle conseguenze.
“È così bella, così perfetta… Voglio adorare ogni centimetro di lei, farle capire quanto sia preziosa per me. Non m’importa se è proibito, se è una follia. In questo momento, lei è tutto ciò che voglio, tutto ciò di cui ho bisogno.”
Dopo quelli che parvero insieme secoli e istanti, Luca si staccò dai piedi di Lisa con un ultimo, reverente bacio. Poi, con un sorriso dolce, si rialzò e tornò a sedersi alla sua scrivania, come se nulla fosse successo.
Lisa rimase immobile per un lungo momento, il respiro affannoso, le guance arrossate. Non sapeva cosa dire, come reagire a quell’ennesima dimostrazione di adorazione da parte di Luca.
Parte di lei avrebbe voluto gettarsi tra le sue braccia, dirgli che era pronta, che voleva essere sua in ogni modo possibile. Ma un’altra parte, quella più razionale e cauta, sapeva che non poteva, che c’erano ancora troppe cose da considerare prima di fare un passo così definitivo.
Alla fine, si schiarì la voce e mormorò: “Grazie, Luca. Per… per tutto questo. Per farmi sentire così speciale, così amata. Io… io non so ancora cosa fare di questi sentimenti, di questo desiderio che provo per te. Ma sappi che… che sono reali. E che, in un modo o nell’altro, troveremo una strada per stare insieme.”
Luca annuì, gli occhi lucidi di emozione. “Lo so. E io ti aspetterò per tutto il tempo che ci vorrà. Perché tu vali ogni attesa, ogni sacrificio. Sei l’amore della mia vita, Lisa. E un giorno, te lo prometto, saremo liberi di amarci come meritiamo.”
Si sorrisero con dolcezza, con la certezza di un futuro insieme nonostante gli ostacoli del presente. Poi, con uno sforzo, tornarono a concentrarsi sul lavoro, consapevoli che il mondo reale li aspettava là fuori.
Ma entrambi sapevano che nulla sarebbe più stato come prima. Che quello che avevano condiviso in quell’ufficio, quel momento di pura adorazione e connessione, era solo un assaggio di ciò che il destino aveva in serbo per loro.
E non vedevano l’ora di scoprirlo, un giorno, un bacio, una carezza alla volta.
[Immagine da Freepik.com]




