Era un’altra giornata di lavoro fianco a fianco nell’ufficio di Luca. Lisa aveva optato per un paio di jeans aderenti invece della solita gonna. L’imbarazzo del giorno prima per l’episodio dei collant si era completamente dissolto. Anzi, più ci pensava, più si sentiva lusingata dal gesto di Luca.
“In fondo, quale complimento potrebbe essere più sincero e apprezzabile del suo desiderio per una parte così intima di me? Forse dovrei sentirmi offesa, invece mi sento… speciale.”
La cena della sera prima con suo marito e i clienti era stata psicologicamente stressante per Lisa, sempre così insicura. Ma lì, nell’ufficio di Luca, circondata dalla sua ammirazione e dal suo affetto, si sentiva al sicuro, apprezzata, quasi coccolata.
La curiosità aveva ormai sostituito l’imbarazzo iniziale. Con un sorriso malizioso, Lisa si rivolse a Luca: “Sai, stavo pensando a ieri… Certo che sei proprio un feticista, capo! Tra un po’ comincerai a comprare collant usati sul web?”
Luca la fissò intensamente, scuotendo la testa. “Non hai capito niente”, ribatté con voce ferma. “A me i collant in sé non interessano. Mi interessano le gambe delle donne, e credo che siano ancora più belle quando indossano i collant. E quei collant di ieri mi interessano solo perché sono i tuoi. Mai e poi mai mi interesserebbero dei collant usati qualsiasi, anzi, mi farebbero pure un po’ schifo.”
Lisa rimase senza fiato di fronte a quella confessione così diretta e appassionata. Le parole di Luca la colpirono come una scarica elettrica, facendola arrossire e tremare allo stesso tempo.
Luca: “Ecco, l’ho detto. Ora sa cosa provo per lei, per il suo corpo. Non solo ammiro le sue gambe, le venero. E voglio che lei lo sappia.”
Lisa: “Oh mio Dio… Non sta parlando solo delle mie gambe, vero? Sta parlando di me, di quanto mi desidera. Non me l’aveva mai detto così chiaramente. Mi sento… travolta.”
Per un lungo momento rimasero in silenzio, gli occhi incatenati, il respiro affannoso. L’aria sembrava vibrare di elettricità e calore.
Alla fine Lisa abbassò lo sguardo, cercando di calmare il battito furioso del suo cuore. “Io… non so cosa dire, Luca. Mi lusinga quello che provi. E mi spaventa anche un po’.”
Luca le sfiorò la mano con dolcezza. “Non devi dire niente. E non devi avere paura. Quello che provo per te è… complicato. Ma so che non farei mai nulla per metterti a disagio o ferirti. Teniamolo tra noi, come il nostro piccolo segreto.”
Lisa annuì, grata per la sua comprensione e la sua delicatezza. Sapeva che il loro rapporto stava prendendo una piega pericolosa, ma non riusciva a preoccuparsene. Non quando ogni fibra del suo corpo fremeva di desiderio per quell’uomo così speciale.
Lisa: “Il nostro segreto… Mi piace come suona. Mi fa sentire complice, potente, viva. Non so dove ci porterà tutto questo, ma so che non voglio che finisca.”
Con un ultimo sorriso carico di sottintesi, tornarono entrambi al lavoro, consapevoli di aver appena superato un altro limite invisibile. Il loro legame si stava trasformando, approfondendo, e nessuno dei due aveva intenzione di tornare indietro.
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