Luca era seduto alla scrivania del suo ufficio, lo sguardo perso nel vuoto. Lisa sapeva che aveva litigato con sua moglie e poteva percepire la sua tristezza. Decise che oggi gli avrebbe fatto un piccolo “regalo” per tirarlo su.
Entrò nell’ufficio con passo deciso, la gonna che ondeggiava morbida sulle gambe. “Ciao, eccomi qua. Pronto a lavorare sul nuovo articolo?”
Lui alzò lo sguardo e accennò un sorriso. “Ciao Lisa. Sì, cominciamo pure.”
Lisa si sedette accanto a lui, facendo in modo che la gonna risalisse un po’ più del solito, rivelando una porzione maggiore delle sue gambe fasciate dai collant color carne. Sapeva quanto Luca apprezzasse quella visione.
Mentre discutevano dell’articolo, Lisa si sporse verso lo schermo per indicare una frase, sfiorando come per caso il braccio di Luca. Lui trattenne il respiro per un istante.
“Scusa”, mormorò lei con un sorrisetto. “Questi collant nuovi sono una meraviglia, non trovi? Guarda che effetto seta…” Tese una gamba verso di lui.
Luca deglutì, osservando i riflessi setosi sulla pelle velata. “S-sì, sono bellissimi.” Per un attimo immaginò di accarezzare quella gamba, di saggiarne la morbidezza sotto le dita. Ma si trattenne. “Ehm, dicevamo dell’articolo…”
Lisa sorrise tra sé. Era solo l’inizio. Aveva intenzione di stuzzicarlo per tutto il giorno, con discrezione. Voleva vedere quanto a lungo avrebbe resistito prima di perdere la testa.
Continuarono a lavorare fianco a fianco per un paio d’ore, scambiandosi occhiate e sorrisi complici. Ogni tanto Lisa cambiava posizione sulla sedia, accavallando le gambe in modo che la gonna si tendesse sulle cosce.
Luca faceva del suo meglio per concentrarsi sul lavoro, ma i suoi occhi continuavano a essere calamitati da quelle gambe affusolate. Il contrasto tra la pelle abbronzata di Lisa e il colore chiaro dei collant era ipnotico.
A un certo punto Lisa si tolse le scarpe. “Ti dispiace se mi rilasso un po’ i piedi? Oggi questi tacchi mi stanno uccidendo.”
Luca annuì, la gola secca, mentre osservava i piedi di Lisa liberarsi dalle scarpe. Le dita affusolate, avvolte nella velatura dei collant, si stiracchiarono sinuose.
Luca sapeva che Lisa era consapevole dell’effetto che gli faceva quella vista. Lo stava provocando di proposito. E la cosa lo eccitava oltre misura.
“Ti va un caffè?” propose Lisa all’improvviso, alzandosi. Senza le scarpe col tacco era leggermente più bassa di lui. Gli passò accanto sfiorandogli la spalla e Luca poté annusare il suo profumo. Chiuse gli occhi per un istante, sopraffatto.
“Sì… grazie”, mormorò rauco. La osservò uscire dall’ufficio, il passo felino sui piedi velati. Sospirò. Quella donna lo stava facendo impazzire. Ma non poteva, non doveva lasciarsi andare.
Eppure… Lisa gli stava offrendo un’incredibile tentazione. E per un attimo, solo per un attimo, Luca si chiese come sarebbe stato arrendersi a quel desiderio proibito.
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